giovedì 28 novembre 2013

Il Seggio Vacante


"Sam e io siamo saliti sull'ambulanza.", scandì bene Miles. "Con Mary e il corpo."
Samantha notò come la seconda versione di Miles mettesse in risalto l'aspetto più commerciale della storia, per così dire. Non lo biasimò. La ricompensa per aver dovuto sopportare quell'esperienza orribile era il diritto di raccontarla agli altri.


TRAMA:

A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe come un’idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline, con un’antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all’interno dell’amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l’unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo.

RECENSIONE:
Per una che è cresciuta a pane e Harry Potter, che ha letto almeno 30 volte L’Ordine della Fenice e che ha un’ammirazione per J. K. Rowling che sfiora la devozione pura, Il Seggio Vacante è stato una “botta”.
Nonostante il libro sua uscito quasi un anno fa, mi sono convinta a leggerlo soltanto il mese scorso, dopo mesi e mesi lasciato a maturare nella libreria; non mi sembrava mai il momento giusto per iniziarlo, o almeno quella era la mia scusa preferita, perché in realtà avevo paura di rimanere mortalmente delusa dalla mia scrittrice preferita. Se poi ci mettiamo anche la miriade di recensioni che avevo letto su internet, da quelle entusiastiche che definivano il romanzo come “il capolavoro destinato a scuotere le coscienze degli inglesi” a quelle che lo definivano un pezzo di autentica spazzatura narrativa, ero sempre più confusa e sempre meno convinta ad aprire quella copertina rosso sgargiante e iniziare la lettura.

La verità è che se in copertina non ci fosse stato scritto a grandi caratteri il nome della cara J. K. non mi sarei avvicinata ad un libro come Il Seggio Vacante nemmeno sotto la minaccia di una pistola puntata alla tempia: il consigliere di un paesino muore all’improvviso ed è la scusa per svelare gli altarini degli inglesi di provincia? E chi se ne frega? Mi basta sfogliare un quotidiano per trovare ipocrisie, cinismo e pettegolezzi a volontà.
A fine lettura, però, posso affermare che – Rowling o non Rowling – Il Seggio Vacante è stato quasi sconvolgente, appassionante e scorrevole: lo stile della Rowling è stato spesso definito come semplice, scarno, privo di spessore, ma io lo trovo accattivante, accalappiante, o perlomeno lo è all’inizio, quando pagina dopo pagina non si vede l’ora di scoprire il marcio che si nasconde dietro la scintillante facciata della borghesia cittadina.

Il problema è che a metà libro inizi a chiederti: perché??? Il problema è che la Rowling ha messo forse troppa carne al fuoco, ha estremizzato all’ennesima potenza personaggi e linguaggio, rendendo la storia ad alcuni tratti inverosimile. Questo non vuol dire che la Rowling si sia inventata i segreti della società inglese che narra – è sufficiente non essere degli eremiti per sapere che esistono madri snaturate che non sanno prendersi cura dei figli, famiglie allo sfascio, padri violenti, episodi di bullismo fra ragazzini, droghe e auto-lesionismo… - ma tutto questo esasperato e concentrato in una cittadina di provincia risulta poco credibile; e ci si inizia a domandare se in quel di Pagford ci sia una persona normale, o se sia come il paese dove vive la Signora in Giallo che, dato l’inconcepibile tasso di criminalità, sembra il Bronx….

E’ un romanzo per adulti, il che va benissimo, ma a volte si intravede il rischio di aver frainteso e deciso che “per adulti” significa infilarci parolacce, sesso e tutte quello che c’è di più brutto nella nostra società priva di fondamenti morali.
Il salvataggio arriva dall’intera comunità di Pagford perché la forza del romanzo sta nella ventina di personaggi che impariamo a conoscere e che seguiamo come osservatori dietro una cinepresa: sono tutti irrimediabilmente (e credo anche volutamente) delle caricature, ma nonostante questo l’autrice riesce a renderli reali, a farli sentire vicino al lettore: ed ecco che si distinguono i tratti  di zia Petunia nelle “Desperate Housewives” di provincia, la famiglia tetra e violenta del professor Piton, l’ipocrisia dei Malfoy…

PRO: La cara J.K. è riuscita anche questa volta a tenermi incollata alla pagina soprattutto grazie ai suoi burattini, alla gente che descrive così bene.

CONTRO: Eccessivo in molti sensi; così tanto che a volte sfocia nell’irreale quando vorrebbe essere la fotografia oggettiva dei nostri tempi. Purtroppo quando si arriva all’ultima pagina resta un po’ l’amaro in bocca, forse perché molte sotto-trame non vengono realmente terminate, restano così e… basta. Magari anche la trama è un po’ vacante, non solo il seggio!

VOTO:

Anche per la coraggiosa e audace scelta di dare un taglio così netto con Harry Potter.

"Il Seggio Vacante" (The casual Vacancy) è scritto da J.K. Rowling e pubblicato in Italia da Salani.

8 commenti:

  1. Purtroppo non ho apprezzato questo libro... Troppo dispersivo, non mi è piaciuto per niente :c

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    1. Giudizio assolutamente legittimo Book_lover!! Come dici tu è un pò dispersivo, forse anche per il fatto che la Rowling dipinge la vita di motli personaggi senza sceglierne uno come vero protagonista della storia!
      Grazie per il tuo commento, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate! XD

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  2. Anche io ancora non mi sono decisa a leggerlo. Non so, forse come te avrei avuto un pò paura perchè ho letto recensioni positivissime e altre molto negative. Non so, per me può attendere un altro pò dai...

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    1. Sì,m a volte leggere recensioni così diverse può confondere invece di aiutare!! E kmq la cosa bella dei libri è che aspettano in silenzio, di solito non si offendono nemmeno... XD XD

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  3. Ciao :)
    Sono una tua nuova follower!
    Qualche mese fa ho comprato "Il seggio vacante" ma ho sempre avuto "paura" di iniziarlo: ammetto di essere troppo legata ad Harry! Ora ho iniziato "La chiamata del cuculo", magari gradualmente leggerò anche il Seggio :)

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    1. Ciao e benvenuta!!
      Ho finito pochi giorni fa "Il richiamo del cuculo" e mi è piaciuto davvero molto, ben più del Seggio!! Spero di riuscire a recensirlo a breve!! Intanto buona lettura! XD

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  4. C'è un premio per te qui:
    http://someonewhosreading.blogspot.it/2013/11/premio-conoceme-risposte-ad-un-altro.html

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