martedì 31 marzo 2015

Guida galattica per gli autostoppisti


“Dunque le cose stanno così”, disse Arthur. “Moriremo.”
“Sì”, disse Ford. “a meno che… ehi, un attimo!” Scattò in piedi di colpo e corse dall’altra parte della camera, alle spalle di Arthur. “Cos’è quel pulsante?”, urlò.
“Cosa? Dove?”, gridò Arthur, girandosi a guardare.
“No, mi sono ingannato.”, disse Ford. “Credo che dopotutto moriremo.”

Ciao lettori della Cronache!
Approfitto al volo di una pausa serale per recensire uno degli ultimi romanzi che ho letto, Guida galattica per gli autostoppisti.
Questo libro era nella mia reading list già da tempo, ma non avevo mai trovato l’occasione giusta per iniziare. Forse molti di voi non lo conoscono, oppure hanno sentito nominare il film che ne è stato tratto qualche anno fa, ma in Inghilterra e negli USA schiere e schiere di appassionati venerano questa singolare critica della società in chiave fantascientifica. La Guida galattica per gli autostoppisti, infatti, è un libro difficile da relegare ad un genere soltanto, poiché si tratta una mirabolante commedia dissacrante in veste fantascientifica.
Ma passiamo alla trama…

TRAMA:

Una gigantesca autostrada cosmica sta per essere costruita dalle parti del sistema solare. E una banale diramazione deve essere aperta proprio dove ora c'è la terra. Di conseguenza quel vecchio e inutile pianeta va rimosso. Lo viene a sapere Ford Perfect, redattore extraterrestre in incognito sul nostro pianeta per aggiornare la monumentale "Guida galattica per gli autostoppisti", il manuale che insegna ai turisti galattici come destreggiarsi nel cosmo selvaggio.

RECENSIONE:

Iniziamo con una premessa: non fatevi prendere dal panico se la fantascienza non è il vostro forte, come vi ho detto prima, la Guida galattica è un libro godibilissimo anche da chi Asimov non l’ha mai sentito pronunciare. Il romanzo, infatti, è un concentrato di british humor e di ironia, il che lo rende una lettura piacevole anche per chi è a digiuno di fantascienza.

Navi spaziali, moderne tecnologie, alieni… Ok, c’è tutto questo, ma lo scopo di Adams è quello di farci riflettere sui difetti degli umani con un pizzico di umorismo: i terrestri, infatti, sono descritti come un popolo di menefreghisti, “una forma di vita così primitiva da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione” e da credere di essere al centro dell’universo. Beh, purtroppo, come il protagonista Arthur Dent scopre a spese del proprio pianeta, la Terra non è al centro di un bel niente, se non al centro del progetto di costruzione di un’autostrada spaziale, e per questo motivo viene spazzata via.

Grazie all’amico Ford Prefect, un alieno in incognito sulla Terra per studiarne usi e costumi, Arthur si salva dalla distruzione del pianeta e si trova catapultato a bordo di un’astronave Vogon, nonché al centro di un’incredibile avventura spaziale, condita di tanto in tanto dai brani tratti dal libro più utile della galassia, la Guida appunto; questo manuale, pieno zeppo di consigli utili (da “non fatevi prendere dal panico” a “munitevi di un asciugamano se volete essere autostoppisti nell’Universo”), non è altro che un e-book reader, anticipato dall’autore nel 1979.

Anticipatore e precursore della tecnologia che oggi usiamo quotidianamente (non a caso l'applicazione web Babel Fish che permette la traduzione di pagine web in numerose lingue prende il nome dal Pesce di Babele, il traduttore universale biologico del libro), Douglas ci mette anche in guardia dalla nostra dipendenza dai computer, sempre in modo fresco e dissacrante.

Fra una riflessione ed una battuta, il romanzo scorre velocemente fino all’ultima riga, senza annoiare mai, ma lasciandovi infine con un sorriso sulle labbra.

VOTO:

"Guida galattica per gli autostoppisti" (The Hitchhiker's guide to the galaxy) è stato scritto da Douglas Adams e pubblicato in Italia da Mondadori.


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